” Le persone hanno più spesso bisogno di essere aiutate a mobilitare le loro energie, a chiarire i pensieri a mettere in moto risorse”. (Micheal Reddy, Il counseling aziendale, Ed. Giusti)
Ecco la risposta📍
Ecco cosa fa un Counsellor Aziendale.
Andiamo per gradi…
Mi trovo spesso, nel mio lavoro di counselling individuale ad accogliere, ascoltare e facilitare il superamento di malesseri collegati a problematiche derivanti dal mondo lavorativo.
Altrettanto spesso tali difficoltà sono percepite come collegate al ripetersi di “copioni” relazionali o individuali vissuti dalla persona come dannosi ma anche immodificabili.
👉 Immaginate un gruppo di lavoro nel quale non ci sia comunicazione o ascolto e quindi supporto delle rispettive difficoltà e ci si limiti a svolgere le necessarie mansioni lavorative, stabilendo tra i colleghi confini molto definiti o a volte alti muri.
👉 Esempi di persone che vivono a contatto tra loro, per molte ore al giorno, senza in realtà conoscersi realmente, imparando a volte a convivere con un substrato silente o anche esplicito di conflitto, incomprensioni, insoddisfazioni o più in generale, incompatibilità relazionali.
Credo che chiunque abbia esperienze lavorative in team o più in generale a stretto contatto con colleghi abbia chiare queste possibili criticità.
Non è certamente una situazione rara, con gradazioni di difficoltà ovviamente differenti.
Per un certo verso è un aspetto insito nella vita stessa di un gruppo, per il semplice fatto di essere composto da persone.
Ognuna di esse porta con sè i propri codici educativi, valoriali, culturali, comunicativi, vissuti emotivi etc.
Un vero e proprio “zaino”, pieno.
A complicare il quadro è la considerazione che il gruppo è ben più della somma dei singoli!
👉 Un gruppo, per Kurt Lewin ( psicologo della teoria dei gruppi) è un campo dove gli individui si amalgamo per creare qualcosa di più grande, una totalità con caratteristiche proprie che è in costante contatto con l’ambiente, cercando di trovare un continuo equilibrio tra richieste interne ed esterne.
Comprendete dunque il focus principale?
E’ la complessità dell’interazione.
Interazione tra
- individui nel gruppo,
- tra gruppo, ambiente e individui
E’ il bisogno di far comunicare e creare sinergia tra mondi personali, tra quest’ultimi e gli obiettivi del gruppo di lavoro e quelli più ampi dell’azienda…
Complessità nella quale rientra anche la considerazione che non viviamo la nostra vita all’interno di compartimenti stagni ma esiste una continua permeabilità tra i diversi ambiti della vita privata, familiare, lavorativa,
in un continuum…
anche quando ci illudiamo di saper tenere “fuori dalla porta di casa o del lavoro” tutto ciò che non sia attinente…
Sappiamo quanto sia frequente che l’insoddisfazione, la conflittualità e il disagio in ambito lavorativo influenzi il privato e viceversa.
Se siamo onesti con noi stessi, ci è chiaro quanto il nostro mondo emotivo parla ” a prescindere ” e inconsapevolmente,al di là della maschera o del ruolo che indossiamo…
👉 Ed è proprio quando di quel mondo emotivo rimane tanto di inascoltato ed inespresso che ci troviamo a gestire situazioni ( azioni/reazioni) che di primo acchito, in apparenza, non sono comprensibili o “giustificabili” agli occhi della mente logica e razionale.
Sono oramai noti gli studi che collegano difficoltà personali, disagi, insoddisfazioni e difficoltà relazionali alla efficacia ed efficienza produttiva.
Ecco che si aprono gli spazi di intervento del Counsellor Aziendale.
Due strade:
- prevenire situazioni di disagio e conflittualità attraverso azioni formative per l’acquisizione o implementazione di competenze emotive ( intelligenza emotiva) e relazionali dei singoli;
- facilitare il superamento di difficoltà nella gestione di processi comunicativi e relazionali con interventi sia individuali sia di gruppo.
Il counsellor aziendale è colui che diventa quindi il promotore delle organizzazioni positive, cioè di quegli ambienti di lavoro in cui le persone si sentono ascoltate, capite, rispettate e soprattutto non giudicate.
Ecco elencati i miei strumenti di lavoro da counsellor Umanistico Rogersiano che inevitabilmente diventano strumenti acquisiti dai destinatari:
- Ascolto attivo
- Sospensione del giudizio
- Empatia
- Accettazione positiva incondizionata
- Congruenza
- Comunicazione in prima persona
🎯 L’ obiettivo è sviluppare e mantenere il benessere, imparando a costruire rapporti fatti di riconoscimento, rispetto e congruenza.
Approfondisci di più https://www.palmamatarrese.it/il-counselling-aziendale-come-garanzia-di-benessere/