Proviamo a spacchettare la frase:

  • La cura
  • Di 
  • Emotiva

La parola cura evoca l’idea della malattia e mi piace riportare ciò che la Costituzione dell’OMS nel’48 scrisse per definire l’obiettivo dell’Organizzazione:  “Il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute”, definita come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”.

Cura dunque del totale benessere della persona.

Idea di cura che esce dallo stretto recinto del solo malessere fisico, intendendo l’essere umano un sistema unitario dove si intersecano i vari piani, fisico, mentale, emotivo, spirituale. In altro modo si dice che siamo mente, corpo, cuore e spirito riferendosi alle rispettive quattro dimensioni dell’imparare, del vivere, dell’amare e dell’essere. 

E quindi la cura è una cura della Persona nella sua totalità e sebbene tentiamo di inquadrarla in schemi e distinzioni, in realtà è molto più dinamica e complessa.

Quel SE’ che tante volte si vela di un grande punto interrogativo. Ben venga quando ciò accade!

Quando iniziamo a farci domande sul nostro sé, siamo sulla buona strada della consapevolezza.

Diventiamo osservatori o curiosi esploratori di noi stessi, come amava dire Virginia Satir* (psicoterapeuta statunitense 1914/1988), ed è l’unico viaggio di senso per il nostro benessere, la nostra cura di sé emotiva.

Un viaggio che prevede frequenti soste nella parola (dimensione):

“Emotiva, l’immenso ed affascinante mondo delle nostre emozioni! 😊😳😔😍🙃😡😰🤩

Se ne parla tanto eppure questo “tanto” non corrisponde ad una reale ed efficace intelligenza emotiva.

Si diventa “emotivamente intelligenti” quando sappiamo nominare ciò che proviamo e lo sappiamo esprimere, affinché diventi messaggio chiarificatore del nostro agire.

Le nostre azioni sono sempre collegate ad emozioni che a loro volta indicano bisogni negati (emozioni spiacevoli) o soddisfatti (emozioni piacevoli).

Ed è proprio comprendere che le emozioni sono essenzialmente le risposte fisiologiche, biochimiche del nostro organismo a ciò che ci accade o a ciò che la nostra mente immagina, dice, pensa…il primo passo per affacciarsi a comprendere la loro funzione.

Le emozioni sono messaggere se sappiamo riconoscerle e interrogarle, possiamo dirigere le nostre azioni verso ciò che l’emozione ci indica. Ricordiamoci dunque di porci le giuste domande ogni qual volta proviamo paura, rabbia, tristezza, disgusto, sorpresa, gioia  ( per nominare solo quelle primarie…).

👉 Come mai sono triste, arrabbiato, felice etc.? 

👉La risposta sarà il vostro indicatore di dove orientare le vostre azioni coerenti a ciò che provate.

Semplice? Assolutamente no! 

Mi piace dire: “è Impegnativo” perché questa parola significa “prendersi un impegno” verso se stessi.

E’ dire: “ Divento Responsabile del mio Benessere o del mio Malessere” in base a come decido di impostare il mio navigatore personale”.

Attivare consapevolezza è  avere cura di sé seriamente !👍

 

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